La Storia Badia di Morrona
La storia, a partire dall’antica Badia
La storia di Badia di Morrona inizia proprio nella bellissima abbazia agli inizi del I millennio d.C.
Fondata da Ugo dei Cadolingi, è stata gestita prima da monaci benedettini cluniacensi e poi dai monaci camaldolesi. Dal 1482 è divenuta la residenza estiva dei Vescovi di Volterra e in seguito, con l’unificazione del Regno d’Italia nel 1861 e la confisca dei beni della Chiesa, l’abbazia ha visto il passaggio di diverse proprietà e famiglie fino a quando i Conti Gaslini Alberti non la hanno acquistata nel 1939.
Egidio, padre degli attuali titolari Filippo e Alessandra, si impegnò per riportare la Badia al suo antico splendore. Oltre agli interventi di reimpianto delle vigne e al miglioramento delle tecniche agronomiche applicate, sono stati avviati i lavori di ristrutturazione e ampliamento della cantina e della barricaia storicamente presenti in una sorta di dépendance dell’abbazia. Questa è stata infatti la prima casa dei vini di Badia di Morrona sostituita successivamente nei primi anni del 2000 dalla nuova cantina a Terricciola.
Grazie all’impegno di tutta la famiglia Gaslini Alberti e ad un restauro conservativo molto attento, oggi l’abbazia ha potuto riaprire ai visitatori il suo chiostro, il refettorio dei monaci, i giardini e l’affascinante Chiesa romanica di Santa Maria a Morrona. Quest’ultima custodisce opere successive degne di nota come la Madonna dipinta dal Maestro di San Torpè, fortemente influenzato da artisti del calibro di Cimabue e Giotto, affreschi settecenteschi e il suggestivo crocifisso in legno d’ulivo del XIV secolo.
Dal 1939 ogni generazione ha avuto un ruolo cruciale nella crescita e nella storia di questa realtà: oggi Filippo e Alessandra sono la terza generazione a guidare Badia di Morrona e con il contributo di Francesca, Lorenzo e Niccolò, giovane nuova generazione della famiglia, il futuro di Badia di Morrona è tutto da scrivere e da scoprire.
Grazie all’impegno di tutta la famiglia Gaslini Alberti e ad un restauro conservativo molto attento, oggi l’abbazia ha potuto riaprire ai visitatori il suo chiostro, il refettorio dei monaci, i giardini e l’affascinante Chiesa romanica di Santa Maria a Morrona. Quest’ultima custodisce opere successive degne di nota come la Madonna dipinta dal Maestro di San Torpè, fortemente influenzato da artisti del calibro di Cimabue e Giotto, affreschi settecenteschi e il suggestivo crocifisso in legno d’ulivo del XIV secolo.
Dal 1939 ogni generazione ha avuto un ruolo cruciale nella crescita e nella storia di questa realtà: oggi Filippo e Alessandra sono la terza generazione a guidare Badia di Morrona e con il contributo di Francesca, Lorenzo e Niccolò, giovane nuova generazione della famiglia, il futuro di Badia di Morrona è tutto da scrivere e da scoprire.